venerdì 22 ottobre 2010

Sul disegno - Parte II: Fantasia o semplice memoria?

Eccoci di nuovo qui, anche oggi posteremo un altro intervento di Sicomoro su una questione che spesso emerge dalle domande e dal confronto con gli allievi.
L'illustrazione qui di seguito è una tempera su carta, copertina del terzo episodio della serie Lumière Froide edito da Glénat.




" [...] Molte volte, parlando con miei studenti o con appassionati autodidatti, mi è capitato di ascoltare queste parole: "Io non so inventare nulla, non ho fantasia. Riesco soltanto a copiare". Questa frase apparentemente molto semplice contiene delle affermazioni emblematiche circa la confusione e cattiva informazione relative al percorso didattico necessario a chi voglia apprendere le tecniche del disegno realistico.
In primo luogo si confonde la fantasia (intesa come creatività) con la capacità di disegnare qualcosa attingendo alla propria memoria. Ora ascoltate bene quello che vi dico: le sole cose che saprete disegnare a memoria in maniera convincente, saranno esclusivamente i soggetti che conoscete perfettamente, in ogni dettaglio. Diversamente non si può disegnare qualcosa che non si conosce, se non copiandolo.
A questo punto sarà bene chiarire che cosa intendo con "conoscere perfettamente".
Se io dico: orecchio umano, evidentemente tutti sanno di cosa sto parlando. Nella mente di tutti affiora l'elemento richiamato. Probabilmente viene anche visualizzata un'immagine dell'elemento stesso. Ma se io chiedessi di disegnare, di rappresentare graficamente, un orecchio umano coloro in grado di farlo sarebbero davvero pochissimi. Perché? Perché la memoria visiva, diciamo così, non fornisce la struttura, i dettagli dell'elemento evocato. E' un po' come se, in un computer, si visualizzasse un file d'immagine a una bassissima risoluzione. Un file tale da consentire la lettura del soggetto, ma inadeguato a visualizzarne i dettagli. E' il disegno dal vero a far sì che il soggetto in questione sia analizzato nella sua struttura e negli elementi che lo compongono. Ciò è necessario, evidentemente, se si vuole farne una riproduzione grafica corretta.
E se a qualcuno dovesse apparire un po' al limite l'esempio dell'orecchio perché considerato un soggetto troppo difficile, vi assicuro che se proponessi di rappresentare il bavero di una giacca (una cosa decisamente più elementare, due triangoli di stoffa) le cose non andrebbero molto diversamente.
Dunque disegnare dal vero serve fondamentalmente a due cose: affinare la propria tecnica grafica e far sì che una serie di soggetti e di elementi si sedimentino nella nostra memoria e da lì possano essere richiamati per disegnare a memoria.
Naturalmente per ottenere ciò occorrerà una frequentazione del disegno dal vero attenta e continua."

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